Peter Selg
PRIMO LEVI
Resistenza e responsabilità
ISBN 978-88-88362-89-2
Traduzione dal tedesco di Stefano Pederiva
12×16 cm; 80 pagine; € 12,00
Questo testo è il primo capitolo di uno scritto più ampio dedicato a Primo Levi, Simone Weil, Hannah Arendt e Hans Jonas (Peter Selg, Constanza Kaliks Widerstad und Verantwortung, Verlag am Goetheanum, Dornach, 2023). È un contributo per approfondire «le caratteristiche del XX secolo nel loro confronto con le forze del male, ma anche con le sue luci» viene detto nella prefazione. Primo Levi sperimentò dall’interno il sistema dei campi di concentramento tedeschi; i suoi ricordi e le sue riflessioni sui Lager, messi per iscritto subito dopo la liberazione, fanno parte della letteratura mondiale. Pochi fra i sopravvissuti sono stati nella condizione come lui di descrivere ed elaborare quanto era loro capitato, da uomo a uomo, nei campi di concentramento tedeschi. «Questa esperienza mi ha segnato, ma non mi ha tolto il desiderio di vivere, anzi, me l’ha accresciuto, perché alla mia vita ha conferito uno scopo, quello di portare testimonianza, affinché nulla di simile avvenga mai più» dirà Levi successivamente.
Peter Selg
IL CORAGGIO DI SOPRAVVIVERE
Jacques Lusseyran a Buchenwald
ISBN 978-88-88362-97-7
Traduzione dal tedesco di Stefano Pederiva
12×16 cm; 128 pagine; € 12,00
Cieco dall’età di otto anni, Jacques Lusseyran (1924 – 1971) durante la guerra, a 17 anni, aveva fondato insieme ad altri studenti un movimento di resistenza per la libertà a la salvezza della dignità umana. Venne arrestato dalla Gestapo il 20 luglio 1943 dopo tre anni di lavoro nella Résistance. Peter Selg ha raccolto diverse testimonianze di Lusseyran della vita nel campo di concentramento e di come Lusseyran riferisca della coesione della sua organizzazione francese per la resistenza nonostante le condizioni avverse del campo e l’alta percentuale di morti. Fu uno dei circa 21.000 prigionieri sopravvissuti e liberati l’11 aprile 1945 dal campo di concentramento di Buchenwald. Lusseyran aveva trovato il «courage de survivre», il coraggio di sopravvivere nel campo della morte di Buchenwald grazie all’aiuto delle forze che sono in relazione con l’antroposofia.
In appendice al testo di Selg è stato aggiunto il testo di Jacques Lusseyran La cecità – Uno sguardo nuovo sul mondo in cui Lusseyran analizza con estrema lucidità la sua condizione, («essere cieco ha cambiato il mio sguardo, ma non l’ha annientato») le sue sensazioni e come la cecità gli abbia permesso di ritrovare la luce interiore. «Nel momento in cui ho perso la vista, ho ritrovato la luce dentro di me.»
Sigrid Gerbaldo
ERNA VAN DEVENTER – Una biografia
Edizione in doppia lingua tedesco e italiano
Traduzione di Silvia Pederiva
ISBN 978-88-88362-83-0
20x14cm; 320 pagine; € 18,00
Quando venne creata l’euritmia, la nuova arte di movimento nata su indicazioni di Rudolf Steiner (1861-1925), Erna Wolfram-van Deventer (1894-1976) divenne una delle prime euritmiste e dedicò a questa arte tutta la sua vita. Nata alla fine del XIX secolo Erna van Deventer ha avuto una vita non facile, segnata da molti lutti e dal difficile periodo storico. La domanda “si può imparare a curare?” l’ha accompagnata fin dall’infanzia ed è stato l’elemento determinante per arrivare a elaborare l’euritmia quale possibilità curativa. Nell’aprile del 1921 durante un corso tenuto da Rudolf Steiner a Dornach vennero poste le basi per la nascita dell’euritmia terapeutica. La vita e le vicende personali di Erna van Deventer si sono sviluppate attraverso le difficoltà della Prima Guerra Mondiale, poi del nazionalsocialismo e della Seconda Guerra mondiale, sempre con una ferma convinzione volta a sviluppare l’aspetto curativo dell’euritmia, facendo della volontà e del coraggio di curare i capisaldi di tutto il suo lavoro. Nonostante le numerose difficoltà ha sempre affrontato con libertà e con coraggio quanto la vita le ha portato incontro.
In questa biografia vengono ripercorse tutte le fasi della nascita dell’euritmia e dell’euritmia terapeutica nel contesto dell’antroposofia di Rudolf Steiner.
LA FIABA – terza edizione
con una nota di Rudolf Steiner dal titolo “La spiritualità di Goethe quale si rivela nella sua Fiaba del Serpente verde e della bella Lilia.”
ISBN 978-88-88362-08-3
Traduzione dal tedesco I. A.
Illustrazioni di Assja Turguenieff
20×14 cm, 74 pagine, € 10,00
Questa fiaba venne pubblicata nell’ottobre del 1795 sulla rivista “Die Horen”, fondata da Friedrich Schiller nel gennaio dello stesso anno; è l’ultimo racconto delle Conversazioni degli emigranti tedeschi. Fin dall’inizio è stata oggetto delle più svariate interpretazioni. Per Rudolf Steiner le immagini di questa fiaba racchiudono in modo archetipico significative esperienze spirituali dell’uomo moderno. Tale lettura dà quindi grande attualità a questa piccola e del tutto peculiare opera di Goethe.
Il libro è arricchito da alcune considerazioni di Rudolf Steiner dal titolo “La spiritualità di Goethe quale si rivela nella sua Fiaba del serpente verde e della Bella Lilia”, una rielaborazione del suo lavoro sulla “Rivelazione occulta di Goethe” pubblicato nel 1899 sul “Magazin für Literatur” in occasione del centocinquantesimo anniversario dalla nascita di Goethe.
Dr L. F. C Mees
DROGA, UN PERICOLO PER L’EVOLUZIONE DELL’UOMO?
ISBN 978-88-88362-37-3
Traduzione dal tedesco di Renato Bon
20×14 cm; 76 pagine; € 8,00
L’autore, medico e insegnante nella scuola Waldorf, propone una distinzione fra i vari gruppi di droghe: alcune agiscono più sul sistema neurosensoriale, altre più su quello ritmico e altre ancora più su quello metabolico, modificando in tre modi patologici diversi lo stato di coscienza. Nell’antichità le droghe venivano usate come strumento di iniziazione per portare la coscienza verso intense esperienze spirituali. Attualmente questa via porta solo alla patologia, per la ricerca di esperienze spirituali si tratta perciò oggi di trovare dei metodi adeguati all’uomo moderno.
Ezio Canale
IL SALTO DEL CAVALLO. Romanzo biografico
ISBN 978-88-88362-31-1
20×14 cm; 66 pagine; € 10,50
Questo racconto viene presentato dall’autore nel modo seguente: “I salti che il cavallo effettua nell’opera sono ventiquattro … La prima parte allude al cammino interiore che precede l’incontro con il Guardiano della soglia, la seconda parte, dedicata agli Incontri, vuole evidenziarne l’importanza ai fini sia del riconoscimento dell’altro, compagno o compagna nel cammino delle vite ripetute, sia ai fini dell’assunzione di comuni responsabilità evolutive nel quadro del pareggio karmico.”